Invenzione della stampa: cronostoria e protagonisti
L’invenzione della stampa ha cambiato radicalmente la storia del mondo. Anche se adesso leggi questo articolo dallo schermo di un pc tutto quello che vedi qui è frutto di uno studio e di una conoscenza che esiste grazie soprattutto alla carta stampata. Al confronto con la totalità della storia dell’uomo emerge che la stampa è un’invenzione recente, scopriamo insieme gli eventi che hanno portato a questa scoperta rivoluzionaria.
Gutenberg e il primo libro stampato
C’è sicuramente una data che viene ufficialmente riconosciuta come data di invenzione della stampa: il 1455. In quest’anno Gutenberg stampa la Bibbia. Era il primo libro di questa rilevanza ad essere stampato con la tecnica dei caratteri mobili. Da quel momento in poi in tutta Europa si diffonderà questo metodo di stampa, propagandosi insieme alle infinite possibilità di circolazione del sapere.
L’utilizzo della stampa a caratteri mobili rese più veloce la produzione di libri e la loro diffusione, tale cambiamento coincise con una democratizzazione del pensiero in Occidente, finalmente libero di circolare, di muoversi e di giungere in qualsiasi angolo del continente.
Certo, questo processo non fu immediato, per attecchire ebbe bisogno di molto tempo, ma ormai l’invenzione della stampa, eliminando la procedura manuale lunga e dispendiosa, aveva innescato un processo culturale destinato a crescere a dismisura.
Non possiamo non ricondurre ad una necessità più pressante di libri questa innovazione. Nel Rinascimento, con la nascita delle accademiche e delle facoltà, insieme alla riscoperta di scritti degli antichi filosofi, c’era un bisogno di libri molto forte e sentito. La cultura non era relegata all’interno degli ordini ecclesiastici, ma anzi, si faceva sempre più spazio tra altri settori della società.
Nonostante la Bibbia fosse il primo volume di tale importanza ad essere stampato con la nuova tecnica, furono tanti i volumi dati alla stampa per una larga diffusione, come romanzi e manuali professionali. Ma allora, ricapitolando, quali sono state le cause che hanno portato alla diffusione della stampa?
- Nascita delle accademie
- Diffusione della cultura nei contesti laici
- Riscoperta di antichi manoscritti
I libri e la scrittura prima della stampa
Era palese che il libro era un oggetto destinato ad avere successo. Era un mercato in crescita e questo spingeva molti a puntare su innovazioni e tecniche nuove di produzione dei testi, capaci di dimezzare tempi e costi. Gutenberg non fu il solo. In quel periodo di poco precedente all’invenzione dei caratteri mobili si susseguirono diverse innovazioni:
- Scrittura mercantesca
- Xilografia
La prima non era un tecnica di stampa ma bensì di scrittura, come dice la definizione stessa. Si sviluppò in Italia dove il commercio faceva prosperare la borghesia mercantile. Gli artigiani e i commercianti avevano bisogno di:
- Libri di conteggio per entrate e uscite
- Inventari
- Ricevute fiscali
E quanto il mercato era florido c’era bisogno di una costante ed efficace produzione di questi documenti. Il mercante possedeva diverse competenze, acquisite in scuole speciali in cui, ovviamente, veniva insegnata anche la scrittura. Un tipo ben preciso di scrittura, in lingua povera e volgare e non in latino: la scrittura mercantesca. Questa modalità si sviluppò soprattutto in Toscana e precisamente a Firenze, ma velocemente si propagò in tutta Italia. Ecco i suoi elementi caratteristici:
- Rotondità delle lettere
- Minor slancio delle aste
- Corsiva con pochi legamenti
- Corpo delle lettere schiacciato
- Penna a taglio tondo con punta dritto
- Mancanza di maiuscole e punteggiatura
Questa scrittura divenne famosa grazie a Boccaccio che la utilizzò per scrivere il Decamerone.
La xilografia invece assomiglia di più ad una tecnica di stampa, anche se sarebbe più opportuno definirla tecnica di copiatura. Serve a riprodurre una copia in numero elevato. L’origine di questo metodo non è europeo ma bensì cinese, fu da lì che approdò infine in Europa intorno al 1300. Venne utilizzata molto per la riproduzione di immagini, successivamente anche per la produzione di testi.
I caratteri tipografici di Gutenberg
La stampa non sarebbe mai potuta esistere senza lo studio e l’invenzione dei caratteri tipografici. Sono questi elementi ad essere alla base del funzionamento che conosciamo.
Sono tasselli metallici in cui viene intagliato a rilievo in carattere si ogni singola lettera. Non sono un’invenzione europea in realtà, poiché arrivato dalla Cina e dall’Oriente in generale. In Corea erano prodotti con il bronzo e utilizzati fin dal XIII secolo.
La disposizione su un telaio di questi caratteri componeva la pagina da stampare. Non si doveva più incidere una pagina per volta, che era pronta da imprimere in pochi secondi per essere riprodotta quante volte lo si desiderava.
Fu Gutenberg ad inventarli. Tutti noi dobbiamo moltissimo a questo personaggio. Era figlio di orafi e furono proprio le competenze del padre ad aiutarlo a realizzare questo meccanismo dei caratteri tipografici. Nonostante l’esilio a Magonza alla fine degli anni Venti del Quattrocento continuò a ragionare sulla sua nuova idea per stampare libri.
Tornato da Magonza, grazie ai finanziamenti di un di un borghese iniziò a produrre i suoi macchinari, che perse però proprio a causa di un processo relativo all’indebitamento rispetto a questi prestiti.
La Bibbia fu un’opera speciale, ma non l’unica. Ecco gli altri esemplari di fogli stampati che si possono ricondurre a Gutenberg:
- Indulgenze per la guerra al turco nel 1452
- Bibbia primitiva a 36 caratteri nel 1452
- Seconda edizione della Bibbia nel 1454
Ma fu il testo sacro del 1455 a 42 caratteri a rappresentare la più alta rappresentazione del suo talento. Si trattava di un’opera anche piuttosto raffinata, con abbreviazioni e l’utilizzo di 300 caratteri tipografici diversi.
L’evoluzione della stampa in Italia
Da allora in poi il fenomeno fu inarrestabile. Dal 1470 in poi dalla Germania si estende all’Italia, da lì a tutta l’Europa il passo è breve.
Per quanto riguarda l’Italia il personaggio più rilevante è senza dubbio Aldo Munuzio. Un umanista che stabilitosi a Venezia da Bassiano grazie ad una riproduzione della macchina di Gutenberg riuscì a produrre degli esemplari bellissimi di classici latini, greci e italiani.
Un altro esperimento interessante fu quello della realizzazione di un libro scritto appositamente pensando alla tipologia di stampa. L’Hypenerotomachia Poliphili è un romanzo scritto proprio con una lingua inventata, in grado di far emergere la genialità e la potenzialità creativa della stampa stessa e di tutta la tipografia, che poteva finalmente ergersi quasi a forma d’arte.
Forse all’inizio nessuno si rese ben conto di cosa significasse l’invenzione della stampa. Ma passarono pochi decenni perché tutti potessero comprendere la portata rivoluzionaria. Ecco quali sono state nel breve e lungo periodo le conseguenze più importanti:
- I libri divennero accessibili ad un pubblico ampio
- La chiesa non poté più controllare il contenuto dei libri
- Le idee di qualsiasi tipo circolavano rapidamente
Se pensiamo anche alla riforma di Martin Lutero, all’affissione delle tesi e alla diffusione molto rapida del suo pensiero, possiamo avere una minima idea di quanto la stampa influenzò anche a livello politico, religioso e culturale la vita delle persone e la storia dell’Umanità.
La stampa è diventato sinonimo stesso di divulgazione. L’ambito giornalistico, grazie al quale le notizie giungono da una parte all’altra con celerità, si è sviluppato grazie a questa invenzione. Prima ci si poteva informare solo trasmettendo notizie oralmente, immagina che grande apporto Gutenberg ha dato alla nostra possibilità di sapere cosa accade nel mondo.
In sintesi ecco le conseguenze più rilevanti dell’invenzione della stampa:
- Nascita di una letteratura di consumo
- Diffusione notizie a stampa
- Standardizzazione del pensiero
- Standardizzazione dei linguaggi volgari
Non è semplice sintetizzare una delle scoperte migliori dell’uomo, ma speriamo che questo articolo abbia espresso a sufficienza la nostra gratitudine nei confronti di Gutenberg e di tutti i protagonisti che hanno contribuito a far crescere e diffondere la stampa.