Diritto del commercio elettronico: definizione e normativa
Il diritto del commercio elettronico è quella branca del diritto che si occupa di commercio elettronico. A sua volta il commercio elettronico è un tipo di commercio che sussiste senza la necessità della presenza fisica del venditore e del compratore, grazie alla rete internet e ai suoi canali di vendita. Tutti noi lo conosciamo come e-commerce e nell’ultimo anno ha registrato tassi di crescita impressionanti, complice il lockdown e l’emergenza pandemica che ha costretto tutto il mondo a casa.
Commercio elettronico: come funziona
È ovvio che non possiamo dare una definizione di diritto del commercio elettronico se prima non diamo una spiegazione più esaustiva di cosa sia il commercio elettronico, di come funziona e delle sue particolarità. Il commercio digitale, come abbiamo precedentemente già detto, è quel tipo di scambio commerciale, che spesso avviene su internet, grazie al quale il compratore può condurre un’esperienza d’acquisto direttamente in un luogo virtuale, mantenendo alcune delle dinamiche e dei processi che avvengono normalmente nei negozi tradizionali e negli spazi fisici.
Ad esempio il compratore può scegliere prodotti da acquistare e inserirli in un carrello virtuale, valutare offerte, ordinare prodotti non ancora disponibili, ed infine acquistare. Per procedere a questo genere di acquisti on line vengono richiesti dati personali sensibili, sia per la spedizione sia per la gestione dei pagamenti che non prevedono l’uso di contanti.
Diritto del commercio elettronico: i pagamenti
Un aspetto di rilievo per questa branca del diritto riguarda i pagamenti. Si tratta di un tema che tocca da vicino anche un’altra disciplina: l’economia. Il pagamento degli acquisti su e commerce avviene in generale tramite carte di credito o di debito. Per procedere è obbligatorio essere in possesso dei seguenti dati personali: codice identificativo, codice CVV, data di scadenza e nome e cognome del titolare.
Molte persone ancora non si fidano di fare acquisti su internet proprio per questo motivo. Non si sentono al sicuro nell’inserire dati sensibili all’interno di un sito internet, tanto meno se la merce non è fisicamente presente e non può essere scambiata nell’immediato e contestualmente. Per alcuni siti è possibile acquistare con la formula del contrassegno e del bonifico bancario, ma non per tutti, non dipende solo dalla tipologia di e-commerce ma proprio da una decisione interna all’amministrazione del brand.
Tipologie di e commerce
Quanti tipi di e-commerce esistono? Ormai il fenomeno è molto più che dilagante, è radicato, e le tipologie di e-commerce si sono evolute, rispondendo alle sollecitazioni del mercato, ai bisogni dei clienti e alle peculiarità dei singoli settori specifici.
Ma in linea di massima sappiamo che esistono tre tipi di commercio elettronico, suddivisibile in tre categorie, a seconda del tipo di cliente o di soggetto coinvolto nella vendita:
- il b2b indica un business to consumer, ovvero un rapporto commerciale tra un operatore professionale e un consumatore cliente, tra azienda e privato
- il b2b, ovvero business to business, è uno scambio commerciale e un rapporto negozionale tra due aziende, o tra due professionisti
- il b2a è il business to administration: un rapporto di commercio digitale che riguarda imprese ed enti con commerciali
Diritto del commercio elettronico: normativa
Ma veniamo al cuore di questo articolo, la ragione per cui l’abbiamo scritto e la motivazione che ti ha portato a leggerlo. Vuoi sapere come funziona la normativa per il commercio elettronico.
In processo di compravendita del commercio digitale o elettronico è un processo per via telematica, che prevede che il potenziale cliente conosca ciò che il venditore promuove in rete. O che possa conoscerlo facilmente, sempre tramite canali digitali.
Grazie al sito di e-commerce il cliente può venire a conoscenza di molti aspetti del prodotto in vendita e dell’azienda che lo vende. E non deve recarsi in un luogo fisico. La consegna del bene o servizio non implica uno spostamento, avviene successivamente al pagamento dell’importo.
Questi aspetti e i passaggi precedentemente descritti devono seguire una procedura rigorosa, scandita da condizioni del diritto commerciale.
Non esiste una specifica normativa del commercio elettronico, ma a quest’ultimo si applicano una serie di disposizioni valide per la vendita on line. La questione di un diritto del commercio elettronico, nazionale e internazionale, è costantemente all’ordine del giorno, soprattutto in ambito accademico. Le facoltà di Economia, i corsi di laurea in Relazioni Internazionali a Trieste e altri percorsi universitari, contemplano questo argomento tra i principali temi utili per mantenersi aggiornati con le tendenze del mercato e della finanza internazionale.
Una definizione di diritto del commercio elettronico generale ingloba altre fonti normative, tra cui:
- codice civile: si applicano le disposizioni relative alla conclusione del contratto a distanza
- leggi che si applicano all’attività d’impresain generale
- normativa sulle comunicazioni pubblicitarie
- regolamentazioni sulla vendita a distanza
- norme che si applicano alle vendite con strumenti informatici
Il diritto del commercio digitale contempla delle regole di riferimento a seconda delle tipologie di soggetti coinvolti, soggetti di cui abbiamo già parlato nei paragrafi precedenti. Inoltre, va tenuto conto del tipo di prodotto oggetto di scambio.
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