Che cos’è il Modello Toyota? Ecco le sue caratteristiche
Conosci cos’è e come funziona il modello Toyota?
Se vuoi saperne di più su questo affascinante metodo di organizzazione della produzione, che sia per pura curiosità, per interesse lavorativo o magari per dedicargli una tesi in economia aziendale, ti trovi nel posto giusto.
In questo articolo, infatti, approfondiremo proprio il modello di produzione Toyota. Cercando di metterti nelle condizioni di padroneggiare al massimo l’argomento e comprendere come poterlo applicare nell’analisi dei costi aziendali piuttosto che su come aumentare la produzione. Partendo dalla sua definizione e passando per la sua storia ed evoluzione.
Fatte queste premesse, non perdiamo tempo e lanciamoci alla scoperta del cosiddetto Toyota Production System. Allaccia bene le cinture: si parte.
Dall’auto Toyota al metodo di produzione
Nei paragrafi che seguono racconteremo tutto quello che c’è da sapere sul modello di produzione nato presso la Toyota, la nota multinazionale giapponese che produce autoveicoli, originaria dell’omonima città nipponica. Una strategia organizzativa che ha finito per dare vita ad una nuova filosofia rispetto al modello fordista. Buona lettura.
Toyotismo: riassunto
Cerchiamo subito di mettere ordine e partire dalle basi. Ovvero analizzando il contesto che precede il modello Toyota.
Per farlo, prendiamo come punto di riferimento quanto riportato sull’enciclopedia dei ragazzi della Treccani. In cui, per introdurre l’argomento, Michele Pizzi scrive:
«Per gran parte del 20° secolo ha dominato il modello di management basato su una rigida struttura gerarchica, chiamato modello fordista (dal nome dell’industriale statunitense Henry Ford).
In tale modello l’impresa è organizzata come una piramide: alla base si trovano i semplici operai, salendo si incontrano varie categorie di manager, fino a raggiungere il manager “generale” chiamato amministratore delegato.
In questo sistema gli ordini vanno solo dall’alto verso il basso, un po’ come avviene nel mondo militare».
La stessa fonte, arriva così a descrivere il Toyotismo, definita come la “nuova strategia del management”:
«Negli ultimi venticinque anni ha preso però il sopravvento un nuovo tipo di modello di management, chiamato toyotista (perché l’industria automobilistica giapponese Toyota fu la prima a utilizzarlo).
In questo nuovo modello la tradizionale gerarchia è stata sostituita da uno schema basato maggiormente sulla collaborazione.
La fabbrica diventa il vero luogo di ricerca e di sviluppo: un luogo in cui i lavoratori di tutti i reparti, unendo le proprie idee e le proprie competenze, possono partecipare alla progettazione dei nuovi prodotti, senza i lacci delle vecchie divisioni. Un nuovo modello di produzione che è risultato vincente».
In sintesi, possiamo affermare che alla base del modello Toyota si afferma l’idea di fare di più con meno. In parole povere di utilizzare poche risorse disponibili nel modo più produttivo possibile. Al fine di incrementare drasticamente la produttività della fabbrica. Esso nasce dalla necessità, nel dopoguerra, di fare fronte alla grave mancanza di risorse della Toyota e, più in generale, in Giappone.
Obiettivi e principi
Entriamo adesso più nel dettaglio degli obiettivi del modello Toyota. Essi sono principalmente cinque:
- Ridurre i sovraccarichi (detti muri);
- Evitare le inconsistenze (mura);
- Eliminare gli sprechi (muda);
- Raggiungere risultati in modo semplice;
- Ottenere flessibilità, senza stress.
Gli sprechi identificati, in particolare, sono a loro volta sette, come specificato da Taiichi Ono in Toyota Production System: Beyond Large-Scale Production, Productivity Press. Ovvero:
- Sovra-lavorazione. Consiste nel compiere più lavorazioni di quelle richieste dal cliente;
- Sovra-produzione. Ovvero produrre più unità di quelle richieste dal cliente;
- Ri-lavorazione. Cioè compiere più volte un processo, o parte di esso, per eliminare errori a monte;
- Giacenza. In quanto in generale lo stock può essere definito come spreco;
- Intelletto. Quando non vengono espresse o utilizzate idee migliorative o le capacità degli operatori;
- Trasporto. Riguardo allo spostamento di materiale inutile;
- Movimento. Si intendo lo spostamento o il movimento inutile compiuto dall’operatore in attesa.
Il modello Toyota, inoltre, rilascia anche dei principi, chiamati Toyota Way. Il primo è il miglioramento continuo, che include il coraggio di accettare la sfida e avere creatività per realizzare i sogni, ma anche il metodo Toyota Kaizen secondo il quale occorre migliorare il business in maniera continua, cercando innovazione ed evoluzione. E poi di prendere decisioni corrette cercando e analizzando i dati alla fonte.
Gli altri principi riguardano invece il rispetto per le persone, una filosofia basata sul lungo termine, il presupposto secondo cui il giusto processo produrrà i giusti risultati, aggiungere valore alla società migliorando persone e partner, migliorare l’apprendimento organizzativo al fine di risolvere i problemi alla radice.
Il sistema Toyota nella sanità
Cos’hanno in comune modello Toyota e Sanità?
Argomenti di attualità nel settore sanitario sono quelli riguardanti l’eliminazione degli sprechi, la necessità di liberare risorse e valorizzare gli operatori. Se hai letto i paragrafi precedenti, noterai subito che si tratta sostanzialmente degli stessi obiettivi che si pone il metodo Toyota.
Ecco perché, negli ultimi anni, si è cercato di adattare e applicare tale metodo dalla produzione aziendale alla Sanità. Ed ecco che questo sistema si sta affermando, più in generale, con sempre maggior forza, anche nel mondo dei servizi. Ottenendo ottimi risultati in particolare nelle unità operative delle strutture sanitarie.
Grazie a questo sistema, infatti, è possibile puntare ad accrescere la flessibilità attraverso l’organizzazione di strutture agili, l’impiego intelligente delle risorse ed un utilizzo delle tecnologie strettamente integrato con l’attività umana. Oltre a razionalizzare in maniera efficace l’impiego delle risorse finanziarie messe a disposizione dai Sistema Sanitario Nazionale.
Studi attinenti: i master Unicusano su management e innovazione
Il web è pieno di manuali scaricabili sul metodo Toyota in pdf. Se però vuoi davvero specializzarti nel settore del management e dell’innovazione, occorre studiare.
Fortunatamente, in questo settore Unicusano rappresenta una vera e propria eccellenza. Nella nostra vasta offerta formativa, trovano spazio ad esempio, corsi come Management dell’innovazione e delle nuove tecnologie.
Si tratta di un master di II livello che annovera tra i più importanti casi di studio trattati, proprio il modello Toyota. Più in generale, affronta anche argomenti come knowledge economy, technology transfer, project management, operations management, metodi di assessment dell’innovazione, tutela della proprietà intellettuale, gestione risorse umane, comunicazione e promozione dell’innovazione.
Più specificatamente per quanto riguarda l’ambito sanitario, ti segnaliamo i master in Gestione del coordinamento nelle professioni sanitari, Management delle cure primarie e territoriali o Management dei servizi sanitari.
Ma potresti trovare interessanti anche Economia e management delle risorse naturali e dell’ambiente, Mobility management, Green economy e management sostenibile o Management di impresa internazionale.
Ad ogni modo, questi sono solo alcuni dei master previsti all’interno della nostra offerta formativa. Per consultare la lista completa, ti consigliamo di visitare l’area didattica del portale Unicusano.it.
E con questo, almeno per il momento, è tutto. Adesso la nostra guida sul modello Toyota è davvero completa. Ora ne sai certamente qualcosa in più su questo interessante argomento.